scrivere per non morire

L’ho capito, capita una volta sola.

Non quando lo vuoi tu.

Ogni cosa arriva poi..se ne va quando la vuoi di più.

A ripensarci nemmeno io ti avevo notato, eppure a ricredermi non ho ancora, non ho ancora imparato. 

Sono un mix di cose che non vanno fatte, serate tardi a guardarti gli occhi la notte.

Gabbie dove so’ entrare, braccia nel petto sono catene.

Era così dura eppure è già passata, come dire “non sento niente” mentre mento, mi ha trapassata. 

Labbra rotte che mi piace il sapore. Canto pensieri vecchi che hanno perso il loro spessore.

Fantasmi hanno ancora fame a loro offro la cena in cambio di abbracci stretti ogni sera.

L’ho capito bene cercando infondo al mio scappare, le tue debolezze erano le mie catene, le tue lacrime il mio miele.

Che la coppia per me è utopia, se chiama il branco, incomincia l’allergia. 

Stare insieme e giocare a fare il mare, tu hai preferito i dubbi certe sere mentre io da una conchiglia ti stavo a sentire.


“Tra me e te” è un flusso libero e  sincero di ammissione.

Non so’ cosa faccia più male tra la consapevolezza di avere tra le mani una persona speciale e non riuscire a darle il tuo massimo o il coraggio di lasciarla andare per non ferirla.

Quel che ho capito è che è stato salvifico ed ha contribuito alla mia crescita emotiva. Grazie Niccolò.

“Spegnere le stelle” descrive l’incapacità di lasciare andare l’anima delle persone a cui teniamo e che hanno finito il loro tempo su questa terra. 

Il tema dell’addio per me è un tema molto pesante, ed ogni volta porta con sè, una doccia fredda di consapevolezza. 

Sonia è stato il mio primo grande affetto che mi ha salutato prima del tempo, un’affetto unico e speciale che mi ha insegnato ad apprezzare la vita nelle sue piccole contraddizioni. 

“Overdose” racconta quanto il digitale renda lontane chimere i nostri obbiettivi e le nostre soddisfazioni personali. 

Shopping sentimentale, continue connessioni superficiali che non evolvono mai in legami. 

E’ nata in modo naturale la riflessione riguardo a ciò che già nel 2016 mi ha sempre spaventata, essere dentro alla rete ma completamente estranei a sè stessi.

“Prova tu” canzone breve e poesia, nata in seguito ad una profonda riflessione sulla dualità che ci caratterizza.

Come per il video, nel brano si è cercato di ricreare un dialogo, tra una parte di consapevolezza e un parte di istinto.

Entrambe accumunate dal comune sentimento: la paura.